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PILLOLE, COMPRESSE & CO. – I PERICOLI NELL’ARMADIETTO DEI RIMEDI

Quando in casa ci sono dei bambini a volte non basta tenere i medicinali sullo scaffale più alto della dispensa.

Come conservare i medicinali in casa?

Per conservare i medicinali è buona norma utilizzare sempre un cassetto o un armadietto protetto da serratura e custodirne con cura la chiave. In particolare quando si segue una cura che non si limita all’assunzione occasionale del farmaco, non bisogna mai cedere alla tentazione di tenere il blister del farmaco “a portata di mano”, sul comodino ad esempio. La stessa regola vale, ovviamente, anche a casa dei nonni e in tutti i luoghi frequentati dai bambini! E’ necessario assicurarsi che le attenzioni che si prestano a casa dei piccoli non siano poi sottovalutate nella casa dei nonni, dove spesso i bambini passano molto del loro tempo.

Perché i bambini sono attratti dai medicinali?

Innanzitutto è facile capire che agli occhi di un bambino non vi sia poi molta differenza fra una gustosa caramella e una qualsiasi compressa, senza contare che spesso anche i medicinali hanno colori e confezioni accattivanti. Il bambino potrebbe anche agire per emulazione, e voler assaggiare la pastiglia che ogni giorno vede prendere dalla mamma o dalla nonna.

E’ sempre colpa dei bambini?

L’intossicazione da farmaci non è sempre dovuta alla curiosità dei piccoli, a volte il farmaco viene somministrato volontariamente dall’adulto. Succede quando un adulto somministra al bambino un farmaco non destinato ad uso pediatrico, nella convinzione che sia sufficiente dimezzare o comunque diminuire la dose. Sembra superfluo dire che è sbagliato prendere questo genere di iniziativa senza aver consultato il pediatra. E’ inoltre importante considerare che i medicinali destinati agli adulti possono comportare effetti negativi ancora più accentuati nei bambini che, avendo un peso corporeo più basso, reagiscono anche a dosi molto basse.

Come agire in caso di intossicazione / avvelenamento?

Capire di cosa si tratta e cosa sta provocando malessere nel piccolo è forse la parte più difficile. Se il piccolo ancora non sa parlare, difficilmente riuscirà a farci capire di aver ingerito il medicinale, e potremmo capirlo solo da eventuali “indizi” come la scatolina del farmaco fuori posto. Se il bambino è più grandicello potrebbe comunque preferire di evitare di raccontarci quel che è successo per non incorrere in una ramanzina. Anche di fronte a qualche sintomo quindi, per l’adulto non sarà facile individuare la causa del malessere e questo potrebbe complicare l’intervento di un soccorso adeguato. E’ sempre necessario contattare il pediatra o il 118 qualora si sospetti un’intossicazione da farmaci e seguire le indicazioni del personale sanitario evitando di seguire i “rimedi della nonna” che, oltre a non essere utili, potrebbero aggravare la situazione.

Non solo intossicazione, non solo avvelenamento…

Quando si parla di pasticche, compresse, pillole, il rischio è duplice: oltre ad essere ingerite con le conseguenze di cui abbiamo scritto finora, il rischio è anche quello che possano essere inalate, causando un’ostruzione delle vie aeree. In questo caso è necessario intervenire prontamente con le manovre di disostruzione pediatrica, allo stesso modo che si trattasse di una caramella, per liberare velocemente le vie aeree del piccolo

Comment(1)

  1. Reply
    Mery Carlesso says

    Articolo molto interessante ed utile.

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