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LE CINQUE COSE DA NON DIRE AD UN OPERATORE BLSD

Articolo di Daniela BARTELLA -Istruttore Cdf ALL FOR LIFE -Salvamento Academy-

 

1 – “UN CONTO E’ FARLO SUI MANICHINI, MA SPERA CHE NON TI CAPITI MAI DI FARLO SU UNA PERSONA!”
Una volta finito il corso un operatore deve saper eseguire una RCP efficace anche sulle persone oltre che sui manichini (serve davvero precisarlo?) quindi, spera piuttosto che nel caso capitasse un arresto cardiaco (a te come a chiunque altro) ci sia qualcuno (come me o come chiunque altro che abbia fatto un corso) pronto ad intervenire.

2- “SI OK, HAI FATTO IL CORSO, MA LASCIA CHE SIANO I DOTTORI A FARE QUALCOSA, NON PRENDERTI RESPONSABILITA’!”
Se avessi fatto il corso anche tu, sapresti che aspettare l’intervento del personale sanitario significa ridurre notevolmente la speranza di sopravvivenza al malcapitato. E stare a guardare avendo le conoscenze per salvare una vita è una responsabilità che non voglio prendermi.

3 – “MA DOVE VAI, SE IL DEFIBRILLATORE NON CE L’HAI?”
Questa cosa che i defibrillatori sono pochi e mal distribuiti prima o poi dovrà finire. Comunque, anche saper fare un’efficace rianimazione cardiopolmonare non è poco: è fondamentale per mantenere in vita la persona nell’attesa che arrivino i soccorsi con il defibrillatore.

4 – “CHE NOIA STO DECRETO BALDUZZI! SERVIVA DAVVERO OBBLIGARE LA GENTE?”
Beh, se hanno tutti la testa dura come la tua… In ogni caso posso anche essere d’accordo con te che il defibrillatore nello sport non sia che una piccola goccia nel mare, gli arresti cardiaci avvengono ovunque e non solo durante le attività sportive, ma da qualcosa bisognava pur cominciare!

5 – “TRE, DUE, UNO, LIBERA!”
Uno, due, tre, stella! Troppe serie TV americane hai visto. Certo, prima di erogare la scarica ci si deve assicurare che nessuno tocchi il paziente, ma per essere compresi da tutti la frase è “Via io, Via voi, Via Tutti”.

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