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L’Arresto cardiaco in età pediatrica: esiti neurologici

Articolo del Dott. Riccardo RISTORI -Direttore Scientifico di Salvamento Academy-

L’esito neurologico dopo l’arresto cardiaco in età pediatrica
Solo il 10% dei bambini sottoposti a rianimazione extraospedaliera che arriva in ospedale avendo recuperato la circolazione spontanea riesce a sopravvivere ed essere dimesso.
L’esito neurologico è indicato con una valutazione qualitativa del funzionamento neurologico: la classificazione più utilizzata è la PCPC (Pediatric Cerebral Perfomance Category: categoria della prestazione cerebrale pediatrica), caratterizzata da 5 livelli di performance: lo stato neurologico normale, è inquadrato nel livello 1, mentre nel livello 5 è compresa la morte cerebrale.
Uno studio retrospettivo (studio effettuato su dati del passato) ha preso in considerazione gli esiti neurologici di bambini sottoposti a rianimazione negli ultimi trent’anni; sono stati valutati 91 bambini a distanza di 4 anni dalla dimissione.
Il 94% dei bambini con uno stato neurologico favorevole alla dimissione ospedaliera, definito come un PCPC di 1 o 2 (normale o disabilità lieve), ha mantenuto uno stato soddisfacente nel lungo periodo. Purtroppo, il 92% dei bambini con uno stato neurologico sfavorevole alla dimissione, definito come PCPC 3, 4 o 5 (disabilità moderata, grave disabilità, coma o stato vegetativo) ha mantenuto uno stato neurologico sfavorevole (38%) o era deceduto (54%).
Ma rivalutando quest’ultimo dato, si deve considerare ad esempio la presenza di uno stato neurologico alterato ma latente (che si può evidenziare con la crescita), inoltre l’ampia gamma di normali stadi di sviluppo nell’infanzia complica ulteriormente l’assegnazione dello stato neurologico su scale come il PCPC.
Sembrerebbe più idonea la valutazione con test neuropsicologici, infatti recenti studi hanno evidenziato una maggiore variabilità degli esiti, sia nel recupero, sia nella perdita delle funzioni neurologiche.
Queste nuove informazioni, aumentano la nostra responsabilità nella formazione; occorre essere più incisivi con le variabili che determinano gli esiti neurologici:
-la tempestività del soccorso
-la qualità della RCP.
Fortunatamente sono pochissimi i casi di arresto cardiaco in età pediatrica, ma trovano tutti molto impreparati. Implementare la simulazione in età pediatrica con manichini di maggiore qualità, potrebbe essere la giusta soluzione.

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