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LA MONTAGNA E I BAMBINI… ALCUNI CONSIGLI E PRECAUZIONI

A CURA DELLA DOTT.SSA LARA PILOTTO

Le vacanze ormai sono entrate nel vivo della stagione e ancora oggi mi capita di ricevere richieste di consigli da parte di genitori che decidono di fare una vacanza o un’escursione in altitudine con i lori figli, anche neonati.

Se per vacanze in montagna si intendono soggiorni a quote intorno ai 1.500 -2.000 m, anche i bambini molto piccoli, purché stiano bene, possono tranquillamente sostare a tali altitudini per periodi medio-lunghi.

Se i genitori vogliono portare i loro bambini in altitudine, prima di partire è opportuno:

1. programmare un‘escursione in montagna adattandola alle caratteristiche del figlio tenendo presente che il gioco e l’avventura sono molto più importanti che raggiungere una vetta:
• i bambini piccoli riescono a mantenere l’attenzione per periodi brevi e si possono facilmente annoiare;
• considerare le capacità fisiche dei bambini più grandicelli: la lunghezza del percorso a bassa quota è il metro di riferimento per l’alta quota, ricordando che i bambini camminano quando hanno voglia di farlo!
2. l’osservazione della natura, la vita all’aria aperta, il rispetto della natura (compreso il riportare a casa nello zaino le immondizie prodotte in giornata) possono essere esperienze gratificanti ed uniche.

Entro tale limite il problema più comune per i bambini che salgono in quota (rapida salita o discesa con l’auto, in funivia, ma anche con l’aereo) è il rischio dell’otalgia, cioè del mal d’orecchio causato dal rapido cambiamento della pressione barometrica. Gli adulti lo percepiscono come sensazione di orecchio “tappato” e deglutiscono o sbadigliano per compensare. I piccoli non lo sanno e lo segnalano piangendo e il dolore potrebbe aumentare quando il naso è chiuso per un raffreddore. Ecco quindi alcune precauzioni:

1. Quando i bambini piccoli salgono in altitudine devono stare bene e se è possibile, pulire bene il naso con soluzioni saline per evitare che si chiuda;
2. Gli spray nasali con soluzione salina possono essere usati regolarmente anche durante la salita;
3. Quando si guida per superare un passo alpino salire lentamente e ogni tanto fermarsi;
4. Fatelo succhiare (succhiotto) o deglutire ogni 300-500 m di dislivello (non allattarlo durante il viaggio per ovvi motivi di sicurezza);
5. Fermatevi a riposare prima e dopo la cima, ma non in cima;
6. Quando si sale rapidamente in auto o in funivia insegnate al bambino a stringere il naso con le dita e a soffiare forte con la bocca chiusa.

A tutte le età i disturbi del mal di montagna sono non specifici e soprattutto quando si sale in montagna con un bambino è saggio e prudente pensare che qualsiasi disturbo che manifesta sia legato alla quota, fino a prova contraria (anche l’apparente calma e tranquillità). È importante ricordare che i bambini non sono molto capaci di riferire i disturbi, anche quando sono in grado di parlare. In generale si raccomanda:

• Non salire a dormire a quote superiori a 3.000-4.000 m con bambini in età pre-scolare (2-5 anni), preferendo invece quote inferiori a 2500 m;
• i neonati ed i lattanti al di sotto dei 2 anni di età non dovrebbero sostare per lungo tempo oltre i 2.000-2.500 m;
• è prudente non salire oltre i 2.500 m con un lattante al di sotto di 1 anno di età;
• la quota consigliata per dormire è 1.600 m per bambini di meno di 1 anno di età che vivono normalmente a livello del mare;
• oltre i 2.500 m (quota per dormire) si raccomanda di salire 300 m al giorno, con un giorno di riposo ogni 1.000 m per dare il tempo per l’acclimatazione;
• è fondamentale che chi organizza il giro a quote superiori ai 2.500 m prima pianifichi un piano per un eventuale emergenza che deve prevedere la possibilità di una discesa immediata;
• prima della partenza, dovrebbe essere valutata la storia clinica di ogni bambino che vi partecipa: i bambini affetti da patologie croniche (problemi cardiaci e polmonari, fibrosi cistica, sindrome di Down, anemia falciforme, gravi anemie…) possono essere a rischio di sviluppare un peggioramento della loro malattia o una malattia legata all’altitudine;
• prima di salire in altitudine (sopra i 2.500 m) i bambini e i loro accompagnatori devono conoscere i sintomi del mal di montagna e sapere come trattarli;
• Durante le escursioni far bere i bambini a volontà, abituandoli a portare la borraccia nello zaino e alcune soluzioni reidratanti orali (disponibili in bustine da sciogliere in acqua o in brico);
• il peso dello zaino deve essere limitato in base alla taglia del bambino: non più di 1 kg fino ai 5 anni, meno di 3 Kg fino agli 8 anni e meno di 5 kg fino ai 12 anni
• la pelle e gli occhi devono essere protetti dai raggi solari e anche dal riflesso della neve con creme ad alta protezione ed occhiali da sole di buona qualità;
• i bambini sono molto sensibili al freddo, quindi proteggerne sempre la testa e il collo;
• I piccolissimi portati sulle spalle con gli zainetti sono ancora più sensibili al freddo, quindi controllare che i piedini e le manine siano adeguatamente coperti e non siano freddi.
Buone vacanze! Dott.ssa Lara

Riferimenti Bibliografici:
Pollard, A.J. et al., Children at high altitude: an international consensus statement by an ad hoc committee of the International Society for Mountain Medicine, March 12, 2001. High Alt Med Biol, 2001.2 (3): p. 389-403.

Meijer, H.J. et Jean,D. 2008 Consensus Statement of The UIAA Medical Commission: Vol.9 Children at Altitude

Comments(2)

  1. Reply
    Emanuela Mecenero says

    ottimo articolo

    • Reply
      Milena Perini says

      Grazie Emanuela detto da te e’ un complimento graditissimo

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