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IL BAGNO DOPO MANGIATO…..NON FA MALE !!!

In queste ultime settimane le notizie di cronaca ci hanno purtroppo segnalato vari casi di annegamento dovuti, a dire del cronista o di chi è intervenuto, da problemi di congestione.

Chi vi scrive è cresciuto con la fantomatica idea di dover far passare un tempo di 3 ore tra un pasto e l’altro per poi poter entrare in acqua e fare tranquillamente “un bagno”

A noi mamme ci è stato insegnato che i bambini  dovrebbero mangiare ogni tre/quattro ore. Facendo dei rapidi e banali calcoli matematici ciò starebbe a significare che un bambino NON potrebbe più entrare in acqua e dovrebbe solo osservarla.

Chi ha partecipato ai nostri incontri BIMBI SICURI, sull’argomento sicurezza in acqua, è stato adeguatemente informato su quali siano i realti rischi, che sono principalmente quelli legati alla mancanza di sorveglianza da parte degli adulti.

Pochi giorni fa mi è capitato di leggere un articolo della rivista Un Pediatra per Amico che qui integralmente vi riporto:

Da sempre sappiamo, perché i nostri genitori ce lo hanno sempre ripetuto, facendoci disperare, che non si deve fare il bagno subito dopo aver mangiato per il pericolo di “congestione”, tanto più se si è mangiato abbondantemente. Niente di più scontato che noi si continui a ripeterlo ai nostril figli e nipoti.

Ma un fedele lettore di UPPA si dovrebbe chiedere: “Esiste la prova scientifica che chi abbia mangiato da poco abbia un rischio di annegare maggiore rispetto al resto della popolazione, se fa un bagno ricreatrivo o una competizione di nuoto?” Ebbene la risposta (ci dispiace solo di arrivare buoni ultimi) è no!

Se andiamo a cercare sulle riviste scientifiche, da banali medici conformisti, non troviamo nemmeno il corrispettivo del termine “congestione”. Una cosa tutta italiana insomma, un po’ come “la cervicale”: ma, direte, si dovrà pur ammettere che se uno si “scofana” poi si possa sentir male; certamente, ma intanto chi lo fa non è quasi mai un bambino e poi, quando accade, il malessere è progressivo e dà tutto il tempo, anche a un bambino, di comunicarlo e uscirsene dall’acqua.

I guai capitano quando il malessere è fulminante e l’unica situazione compatibile collegata al bagno è l’impatto brusco sul viso dell’acqua fredda, come ben sanno i tuffatori sportivi che, prima di ogni tuffo, si fanno una preventiva doccia fredda. In questi casi si scatena una violenta reazione nervosa riflessa che rallenta la frequenza cardiaca e abbassa la pressione arteriosa per cui, se il tutto dura più di qualche secondo, il cervello va in blocco e si affoga anche in pochi centimetri di acqua. In pratica se avete intenzione di tuffarvi nell’acqua fredda, basta che vi siate bagnati prima. Tutto qui.

E allora? Allora non pensiamoci più e se proprio volete privare i vostri figli di qualche alimento prima di fare il bagno, non fategli bere alcolici; con quelli sì che si annega di più, tutti…

Infine da poco meno di una mese è partita un campagna video sull’annegamento. Cliccate sul link sottostante per vederla

https://www.youtube.com/watch?v=32wgOqvMmNY

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