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PERCHE’ IL MIO BIMBO DEVE DORMIRE A PANCIA IN SU ?

a cura del Direttore Scientifico Dott. Riccardo RISTORI

La postura nel primo anno di vita
L’unica posizione indicata per il sonno del lattante nel primo anno di vita è quella supina, cioè a pancia in su.
Aver consigliato il sonno in posizione supina, ha ridotto di quasi il 50% le morti per SIDS.
Perché?
Sono ben 5 i motivi per i quali viene consigliata:

1) PERFUSIONE CEREBRALE
La perfusione cerebrale migliora in posizione supina. La rotazione del capo nella posizione prona porterebbe a deficit del flusso vertebro-basilare con deficit di irrorazione del tronco cerebrale. Se al cervello arriva più sangue, funziona meglio.
2) MICRORISVEGLI
L’arousal, o microrisveglio, è un fenomeno fisiologico e protettivo che avviene nel sonno in molteplici situazioni, come ad esempio in caso di apnea, ripristinando perfettamente la funzione respiratoria La maggiore capacità dell’organismo di reagire attraverso l’arousal ad eventi cardiorespiratori patologici viene facilitata dalla posizione supina.
3) PROTEZIONE DELLE VIE AEREE
Nonostante il pensiero comune, la posizione supina agevola la pervietà delle vie aeree, protegge dal rigurgito e favorisce il coretto funzionamento del riflesso chemiolaringeo. Quest’ultimo è molto accentuato nei primi mesi e nei prematuri, è costituito prevalentemente da una risposta ostruttiva del laringe (ad esempio in caso di rigurgito) che può generare apnee ostruttive che possono essere prolungate in caso di posizione prona.
4) TEMPERATURA CORPOREA
L’ipertermia (aumento della temperatura corporea) può essere favorita dalla posizione prona in cui faccia e le vie aeree sono più riscaldate, l’aumento del dispendio metabolico e del consumo di ossigeno che ne consegue aumenta il rischio di disidratazione e apnea nel neonato. La capacità di regolare la temperatura corporea è agevolata dalla posizione supina.
5) ARIA “FRESCA”
Il lattante respira correttamente dal naso. Se messo in posizione prona, gli è facilitato il respiro di aria già respirata: l’aria espirata dal lattante è povera di ossigeno e ricca di anidride carbonica e non è idonea per garantire il corretto funzionamento dei sistemi di controllo del respiro.

 

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