No comments yet

Altro che Europa, siamo da terzo mondo in merito ai DAE

Mi accingo a scrivere questo primo articolo, nelle vesti di coordinatore Medico di All for Life, la neo nata associazione che segue il progetto Salvamento Academy, mentre sono a bordo dell’aereo che mi sta ripotando in Italia di rientro dalla  fiera Medica 2014 di Dusseldorf.

Dentro di me sono invasa da UN turbinio di emozioni contrastanti: amarezza, gioia, delusione… ma andiamo con ordine.

Per la prima volta visito questa esposizione mondiale di apparecchiature medicali non solo nelle vesti di Medico ma anche con il “titolo” di  Istruttore di Salvamento Academy.

Come di consueto, qui, per quattro giorni, trovi i maggiori produttori, distributori mondiali  di apparecchiature elettromedicali di tutti i settori medici, che presentano la loro gamma all’interno di stand superlussuosi e accattivanti. Presumo ci sia una gara tra epositori su chi realizza lo stand più innovativo.

Quest’anno, lo scopo della nostra visita era quello di capire il mondo dei DAE,  conoscere questo strumento che di prepotenza sta ormai facendo l’ingresso nella nostra vita e l’unico modo per poter “toccare” con mano, nella medesima giornata, tutta la varietà di “elettrodomestici” presenti sul mercato, era appunto quella  di recarsi a Medica 2014.

E’ stata una vera fatica:in primis  fisica, perchè siamo partiti venerdì sera direzione Bruxelles. Qui abbiamo pernottato e l’indomani, di buon ora, pronti-via,  con destinazione la capitale della regione Vestfalia, Dusseldorf; mentale, perchè le luci degli stand abbinati al caldo e al continuo interagire con vari produttori è stato un forte impegno di concentrazione.

Due cose mi preme evidenziare che mi hanno colpito nei vari incontri che abbiamo avuto con i produttori di DAE:

1) La prima, che in cuor mio immaginavo, ma speravo non fosse vera. Il nostro “Bel Paese”, dal punto di vista del numero di DAE posizionati siamo da Terzo Mondo. Una nota marca di defibrillatori mi ha fatto vedere un loro report di vendite: lo scorso anno, nella sola Olanda ne hanno venduti ben 330.000 !!! un numero impressionante. Tali dati hanno trovato riscontro da ciò che mi hanno detto altri competitors.

2) La seconda, invece ci riguarda più da vicino, soprattutto  nello nostro status di Istruttori: una nota  casa produttrice di AED ha effettuato uno “studio”,  a livello europeo, sui tempi di reazione degli operatore DAE dinnanzi a un caso defibrillabile. Tenendo conto di un tempo medio per l’analisi pari a 11 secondi, lo shock è stato erogato dopo ulteriori “soli”  18  secondi. Quindi, ci sono voluti circa 30 secondi,  il doppio del tempo. Ciò ci ha fatto riflettere e  mi ha fatto capire su quale sia l’ input che in qualche modo devo trasmettere ai miei allievi: certi gesti devono diventare automatici !

Infine, abbiamo avuto il modo di appurare, che all’interno dei padiglioni, come potete vedere nella foto che ho inserito in Home page (www.allforlife.it) , è presente almeno un DAE, all’interno della sua teca, con il pulsante rosso con l’allarme  per richiedere l’ausilio dei soccorsi avanzati. Quando vedo tali cose, mi domando quanti anni ci voranno prima che in Italia si riesca a comprendere l’importanza di tale strumento. Un altro istruttore Salvamento Academy  che era con me, mi ha dato una risposta, che nella sua semplicità o banalità che a dir si voglia, spero non rappresenti la realtà: “quando in Italia riusciremo ad avere la metà di DAE, che sono presenti all’interno di questa fiera, in Germania, non saranno solo posizionati nelle teche ma arriveranno con un drone direttamente sul luogo, magari utilizzando la “nostra” applicazione irescue…” una premonizione ?, un sogno ad occhi aperti ? non lo so, dico solo che vista la tecnologia che imperversava all’interno di Medica 2014 e i video che girano in rete, presumo che non siamo poi tanto lontani, mentre noi italiani, forse,  all’epoca li vederemo in bella mostra, esposti all’interno dei loro armadietto magari alla ricerca della chiave per aprirlo.

Il comandate ha appena annuncianto il ready for landing devo chiudere l’articolo ma con la consapevolezza di voler contribuire, anche se magari in minima parte, alla diffusione dei DAE e dii formare il maggior numero di persone possibili, per non essere considerati, noi italiani, dei semplici testimoni.

Buona giornata.

20141115_102624

 

 

Post a comment